Mi permetto una digressione che marginalmente ha a che fare col tema di questo blog: la manifestazione che il primo maggio ha messo sottosopra Milano per Expo 2015.
Non ho mai amato particolarmente Milano. Diciamo che, ad essere sincera, il mio rapporto con questa città è stato sempre di odi et amo. Ma oggi, arrivata alla stazione di Cadorna come tutti i giorni, vedere le vetrine dei negozi spaccate, le serrande divelte, le scritte ad imbrattare i muri dei palazzi, mi ha fatto stare male. Passando davanti ad un bar di Via Carducci, bar che era appena stato sottoposto a ristrutturazione, ho visto il proprietario che, mentre parlava con la polizia, piangeva. Un uomo sulla cinquantina che piange perchè ha quasi perso tutto. Chissà quanti soldi ha investito in quella ristrutturazione. Chissà se ha acceso un mutuo. Chissà se ha figli da mantenere. Già, chissà.
E come lui, molti altri. E che dire delle banche e dalla posta? Messe a ferro e fuoco da un gruppo di imbecilli, di ogni nazionalità ed estrazione sociale. Ragazzotti annoiati, magari con il portafogli pieno e la mente sicuramente vuota. Come una zucca. Anzi no, povere zucche, potrebbero offendersi. Imbecilli senza gloria, che hanno devastato ovunque. Per cosa poi?
Per divertimento? Per riempire una giornata vuota? Non c’è una spiegazione. Non ci può essere.
Non è giustificabile né capibile uno scempio del genere. Rovinare la vita di onesti cittadini, che pagano le tasse, che sono tartassati da spese di ogni tipo, che magari hanno debiti da pagare e famiglie da mantenere.
Cercherò, da mamma, di inculcare dei valori forti nelle mie figlie: la vostra libertà finisce esattamente dove comincia quella di qualcun altro. E questo significa che, anche se si è in democrazia e si può manifestare il proprio dissenso, questo non comporta rovinare l’altrui proprietà, distruggere i sogni e le aspettative di qualcun altro.
Perché nemmeno le bestie fanno cose del genere. Solo gli idioti.
#VERGOGNA! #NESSUNOTOCCHIMILANO