Portoghesi, popolo di navigatori, musicisti, artisti e molto altro ancora. Certo, certo, tutte cose note.
Ma forse, ci sono alcune particolarità che, invece, non sapete. Eccone qui alcune che ho scoperto in occasione del mio ultimo viaggio in Portogallo, a Porto.
- Il popolo portoghese sta ancora aspettando il ritorno del suo Re. Il Re D. Sebastião sognava di condurre una vittoriosa crociata contro il Marocco. Per questo motivo partì alla volta del regno del Marocco e qui, durante la battaglia dei Tre Re, il suo esercito fu sconfitto. A seguito della sconfitta, molti soldati portoghesi fecero ritorno in patria, ma non il Re. La sua scomparsa, nel 1578, e il fatto che il corpo non sia mai stato ritrovato, fa che si che, secondo la tradizione e la leggenda, si pensi che il popolo portoghese stia ancora aspettando il suo ritorno…
- WiFi gratuito, praticamente ovunque! Se è vero che i portoghesi, se possono, non pagano (e anche questa è una diceria bella e buona, ma qui fa gioco con il tema), allora si capisce come mai si siano battuti affinché la connessione ad internet fosse gratuita, praticamente ovunque. Sui pullman, in metropolitana, nei parchi, per strada. Insomma, dappertutto. Non potete capire il mio stupore, che si è subitamente trasformato in gioia, nel realizzare che potevo postare su Facebook o Twitter anche mentre camminavo per strada o comodamente seduta su una panchina nel parco vicino all’hotel. Pura fantascienza per noi italiani. Mi spiace dirlo, ma in questo i portoghesi sono mille anni luce avanti rispetto a noi.
- Un’invenzione che tutti noi usiamo (quasi tutti). Eh qui si scatenerà un dibattito infinito. Chi ha inventato la famosa magic box chiamata “Telepass”? La diatriba coinvolge italiani e portoghesi. Ognuna delle due parti in causa afferma per sé la paternità dell’oggetto rivoluzionario che ha cambiato il modo di viaggiare sulle autostrade. Secondo i portoghesi, tuttavia, il merito di questa invenzione va ad un gruppo di studenti della prestigiosa Università di Aveiro, che cercarono di trovare una soluzione alle infinite e stressanti code per il pagamento del pedaggio autostradale. E che, nel 1991, presentarono la soluzione dei mali autostradali.
- I portoghesi e il caffè. Secondo la popolazione lusitana, il caffè buono si beve solo in Portogallo e in Italia (of course!). Mentre il caffè della Spagna è considerato praticamente acqua sporca. Quindi, che cosa facevano i portoghesi costretti a passare il confine per andare in Spagna (non si sa se qualcuno lo faccia ancora)? Si fermavano nell’ultimo bar in terra portoghese per sorseggiare uno, due, anche tre espressi! Scorta di caffeina, please.
- Gli abitanti di Porto e il ponte Arrábida. La maggior parte degli abitanti della città di Porto, nel passato come ora, non ha mai attraversato il ponte Dom Luís usando il camminamento più alto. Il motivo? Beh, ce ne sono tanti. Quello ufficiale dice che il percorso è troppo alto (45 metri di altezza). La versione meno ufficiale e più legata alle credenze popolari parla di sfortuna e altre sventure per chi ci si avventura.
- Il merluzzo, che bontà. Questo pesce (che ho sempre odiato e che ho imparato invece ad amare alla follia quando l’ho assaggiato in alcuni piatti a Porto) è uno degli ingredienti principali di migliaia di ricette tipiche portoghesi. Lo usano praticamente ovunque e in così tante varianti che nemmeno avrei mai immaginato. La curiosità, però, è che questo pesce non è così facilmente reperibile nelle acque dell’oceano, per cui i pescatori portoghesi devono affrontare ore di navigazione per pescarlo (principalmente in Norvegia e Canada). Alla faccia del tanto acclamato KM 0…
- Alcune donne portoghesi non hanno mai visto il mare… Questo era valido, almeno secondo quanto raccontatomi, un tempo. Molto tempo fa. Mi dissero che addirittura alcune abitanti delle Azzorre (isole!) che vivevano nell’interno dell’isola, non avevano mai avuto modo di spostarsi da casa propria per ammirare il mare. Che pure le circondava con tutta la sua maestosità.
- La miglior torta di cioccolato al mondo. Carlos Braz Lopes, un ragazzo di Lisbona, circa 30 anni fa cercò di riproporre una torta francese che aveva cucinato per la prima volta a Parigi. Non riuscendoci, ma amando moltissimo la variante che aveva inventato, decise di depositare ufficialmente il nome della torta e la sua composizione, tutelandola tramite il copyright ad auto-proclamazione di “Miglior Torta di Cioccolato al Mondo”.