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Pensieri per tre mamme

pensieriCi ho pensato a lungo, se scriverlo o no, questo post. Il tema che mi è tanto caro, quello della maternità, può celare in sè grandi gioie, ma anche tanta, indicibile sofferenza. Poi ho pensato che, in fondo, anche questo è un esercizio catartico e che le cose che mi sconvolgono (o che sconvolgono altre), possono assumere pieghe diverse e servire per il futuro. E così, eccomi qui. In queste ultime settimane, ho seguito con trepidazione tre casi, ben distinti tra loro.

La gravidanza di una cara amica lontana, la mia prima amica. Che la scorsa settimana ha dato alla luce Bianca, una bellissima pupetta bianca e rosa come un fiore. Non so come sia andato il travaglio (ancora non ho avuto modo di chiederglielo), ma penso che come tutti i travagli sia stato doloroso. Un dolore presto trasformato in gioia infinita quando la mia amica ha potuto stringere tra le braccia la sua bambina. Una bambina fortemente voluta e attesa. Una bambina fortunata. Che conoscerà, giorno dopo giorno, due genitori meravigliosi. Due persone normali che però infondono serenità e simpatia, affidamento e solidità. Me la immagino questa amica, alle prese con le poppate notturne, tra notti insonni e cambi di pannolini. A lei che, se non ricordo male piaceva dormire, va il mio pensiero affettuoso: tieni duro, magari a te va meglio rispetto a come è andata a me. Magari Bianca sarà una bimba dormigliona come la mamma!

La gravidanza gemellare (come la mia) di un’amica virtuale, che qualche settimana fa ha postato un pensiero nel gruppo su Facebook che diceva “ricoverata per sospetta rottura di un sacco alla 14+3, ho il terrore…” e chiedeva di pregare per lei e per i suoi piccoli. Nel corso dei giorni ho seguito con trepidazione ed ansia lo svolgersi degli avvenimenti. Fino al verdetto: questa amica soffriva di anidramnios nel sacco sinistro. In parole povere, il liquido era sempre più scarso. Questa ragazza raccontava le sue giornate piene di terrore, con i battiti presenti, ma con sempre meno maledetto liquido amniotico. Fino alla sentenza finale: dopo una visita specialistica ed ecografia di controllo, i medici le hanno detto che avrebbe dovuto scegliere se fare un aborto selettivo o continuare ad andare avanti con la gravidanza, con il rischio di perderli entrambi o di partorirli con seri, gravissimi problemi neurologici e Dio sa cos’altro. Non so cosa abbia deciso questa amica virtuale, due giorni fa ha deciso di abbandonare il gruppo su Facebook perché non se la sentiva più di seguire altre mamme di gemelli più fortunate di lei. Che nel gruppo postavano foto. E, con una grazia e un’eleganza di pochi, se n’è andata in silenzio. Col suo dolore. Continuo a pregare per lei. Sperando in un miracolo. In fondo io di miracoli me ne intendo, le mie piccole ne sono un esempio lampante.

Infine la gravidanza sfortunata di una ragazza che non posso definire un’amica, ma di certo posso definire una “bellissima persona”. Una ragazza gentile, bella, buona, sempre pronta ad aiutare gli altri, con un cuore grande, enorme. Che ha dovuto subire un percorso che non augurerei ad alcuno. Nemmeno alla mia peggiore nemica. Incinta di cinque mesi, il cuoricino del bimbo ha smesso di battere. E i medici cosa hanno deciso di fare? Di farla partorire. Comunque. In modo consapevole. Senza nemmeno addormentarla per alleviarle almeno un pò del terribile, straziante dolore di dover dare alla luce una creatura (NON UN FETO!) che per cinque mesi ha amato come nient’altro in vita sua. E che, sono sicurissima, continuerà ad amare. Le hanno indotto il parto. L’hanno costretta a provare il dolore delle doglie. Non so come stia adesso questa ragazza. Non so nemmeno immaginarlo. Ma sono sicura che troverà dentro di sè quella forza necessaria per andare avanti. Consapevole del fatto che, da oggi in poi, avrà sempre con sè il suo personalissimo ed amorevole angioletto a seguirla. Passo dopo passo. Vorrei stringerla in un abbraccio e dirle che deve continuare a sperare. Che la vita le riserverà altre belle e positive esperienze.

A queste tre mamme, oggi, vanno i miei pensieri. Pensieri che si dividono tra la gioia e il dolore. E la compartecipazione di una mamma verso altre mamme.

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