Chissà come sarebbe la mia vita se oggi potessi dire “sì, sono io, la sorella di Luigi”. E’ un concetto strano per me. Non mi sono mai potuta identificare come “sorella di”. Sempre e solo come “figlia di”, “moglie di”, “mamma di”. Ma sorella mai.
Non ci ho mai badato più di tanto. Essere un individuo indipendente, unico, ha i suoi lati positivi. Finché arrivavano regali, erano per me. Finché c’era da raccogliere attenzioni e coccole, erano per me. Ora che sono adulta le cose e la loro percezione sono cambiate. Oggi, che a tratti vorrei potermi confrontare con qualcuno che mi ami incondizionatamente, come un fratello, mi rendo conto che questa possibilità mi manca. Eccome. Esiste un momento nella vita in cui l’Io viene messo da parte a favore del “noi”.
Si prende consapevolezza del fatto che, oltre a noi, c’è tutto un mondo fuori. Che non puoi evitare o ignorare solo perché così ti porterebbe a fare il tuo istinto di conservazione. Ma col quale, tuo malgrado, devi interagire. E allora, ripeto, la coscienza ti induce a spostare lo sguardo qua e là, individuando altri individui che sono più fortunati di te. Solo perché quel fratello che tu ora brameresti, ce l’hanno. Magari ci litigano. Magari sono anni che non ci parlano. Magari si sono litigati per decenni un metro in più nella camera da letto, centimetri in più nell’armadio, l’ultima fetta di torta.
E se le sono suonate anche. Di santa ragione. Lanciandosi come frecce gli improperi peggiori che possono venirvi in mente. Ma poi, alla resa dei conti, al momento di alzare bandiera bianca sulle follie della giovinezza, quel fratello se lo sono ritrovato accanto. Un pò come quelle cose che dai per scontato, lì a prendere polvere. Che non guardi con attenzione da anni. Ma che quando, in un momento specifico, ti servono, improvvisamente ti ricordi di avere.
Oggi più che mai, giorno del tuo compleanno, di questo anniversario di vita breve che hai vissuto per volare subito ad occupare il posto che ti spettava di diritto tra gli angeli, penso a quanto sarebbe emozionante e caldo essere la “sorella di”. E a quanto magari saremmo uniti. Tanti auguri, Luigi, vola alto nel cielo.