Sulle bellezze naturali e animali del Parco Nazionale dello Tsavo Est ho già raccontato nel mio ultimo post, consultabile a questa pagina. Ora voglio darvi dei suggerimenti utili su dove dormire e cosa non potete assolutamente perdervi se vi capiterà di visitare questo meraviglioso parco naturale.
Le soluzioni si dividono sostanzialmente in due categorie: i campi tendati esterni al Parco e quelli che invece si trovano all’interno della riserva naturale. Tenete conto che, nel momento in cui doveste scegliere di pernottare all’esterno del parco, la sveglia al mattino per il game drive sarà chiaramente anticipata rispetto a chi invece decide di dormire all’interno.
All’esterno del Parco
Doa Doa Camp: accoccolato sulle rive del fiume Galana, il Doa Doa Camp è un campo tendato perfetto per ammirare la natura selvaggia in tutto il suo splendore. 18 tende arredate in perfetto stile safari accolgono i turisti desiderosi di vivere un’emozione unica. Con la sua piscina e la jacuzzi vista fiume, poi, il campo regala momenti di relax dopo un’intensa mattinata dedicata al game drive. Ma la vera magia, ve lo assicuro, si vive di notte: al calar del sole, infatti, ci si raccoglie intorno ad un falò per ascoltare le storie della savana raccontate dai guerrieri Masai che lavorano presso il campo. Al rientro nella vostra tenda, inoltre, tutta la potenza della natura sarà ancora più evidente: gli sbuffi prolungati degli ippopotami che abitano il fiume Galana, il ruggito dei leoni, il fruscio degli impala e delle altre creature che, di notte, gettano via la maschera della timidezza ed entrano sfrontati nel campo. Quello stesso campo che, di giorno, rifuggono. Vi capiterà di provare timore, al calar del sole. Un timore che, lasciatemelo dire, è totalmente ingiustificato. Finché rimarrete all’interno della vostra tenda e seguirete scrupolosamente le indicazioni dello staff, non dovrete temere alcunché.
Satao Camp Tsavo East: parte della Collezione Out of Africa (La Mia Africa), il campo tendato Satao Camp è un gioiello incastonato nella savana sconfinata del Parco Tsavo Est. Le sue 20 tende, dal classico sapore d’altri tempi, la pozza d’acqua alla quale si abbeverano elefanti, gazzelle, gerenuk, facoceri e tanti altri animali, la cucina squisita e l’ineccepibile servizio lo rendono, a tutti gli effetti, uno degli indirizzi più esclusivi e prestigiosi del Parco. Svegliarsi al mattino, sedersi sulla propria veranda e, tazza di caffè a portata di mano, ammirare i branchi di elefanti che si abbeverano a poche centinaia di metri dalla tenda, è un’emozione che non ha prezzo. Anche qui, come per il Doa Doa Camp, valgono le medesime raccomandazioni: una volta tornati nella tenda, dopo la cena, non uscite. Nonostante il servizio di sicurezza vigili attentamente per tutta la notte, ci si trova pur sempre in mezzo alla natura selvaggia. Gli animali, di notte, circolano liberamente e, sebbene non entrino nelle tende (è impossibile), tuttavia vi si avvicinano parecchio.
Game drive a parte, che ovviamente sono il core-business di un viaggio in Kenya, prendete anche parte ad un sundowner nella savana! Immaginate di sorseggiare un cocktail nella savana infinita, silenzio intorno a voi, magari un falò acceso intorno al quale sedervi e il sole che, piano piano, si abbassa all’orizzonte, colorando la natura di giallo, rosso fuoco, rosa. Le stelle che ammantano il nero del cielo e la luna che brilla di una luce sfavillante, illuminando il panorama intorno. L’aperitivo al tramonto ha un che di magico, assolutamente da non perdere.
Infine, non mancate di includere una visita alle Lugard Falls, una serie di rapide che scorrono in mezzo alle rocce, suonando una melodia potente. Là dove il fiume Galana si inserisce prepotente tra le rocce, la savana si colora di marrone, rosso, ocra e i coccodrilli qui stabiliscono la loro dimora.
Fare un safari in Kenya è un’esperienza unica ed indimenticabile, ma va fatta rigorosamente con guide esperte che sanno cosa fare, in qualsiasi caso. Qui, il turismo fai da te è altamente sconsigliato. Non tanto per una questione di sicurezza (certo, avvicinarsi troppo ad un branco di elefanti può essere molto pericoloso), quanto piuttosto perché, grazie al know-how acquisito nel corso degli anni, le guide del Parco sanno dove è più probabile trovare gli animali. Ma non solo. Tramite i collegamenti via radio con i ranger, dispongono di informazioni aggiornate in tempo reale e possono, così, dirigersi sui luoghi di avvistamento sicuri. Girare con una jeep all’interno del Parco, senza sapere dove andare e come muoversi è senza alcun dubbio una perdita di tempo.