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Ecco perché Trump non è stupido come sembra (quando attacca i giornalisti)

C’è stato, la scorsa settimana, un intervento molto interessante tenuto da Bret Stephens, giornalista del The Wall Street Journal, all’Università della California, a Los Angeles.

Tema dell’incontro l’integrità intellettuale al tempo di Trump. Il giornalista ha cominciato affermando che alla base imprescindibile del lavoro presso il quotidiano (come in tutte le testate) sta la verità. Sempre e comunque. E quando si legge un articolo pubblicato sul The Wall Street Journal si può essere sicuri che, prima della pubblicazione, tutte le dovute verifiche del caso sono state fatte accuratamente. L’idea centrale e fondamentale del giornalismo, in qualsiasi paese lo si eserciti, è quella che impugna la spada della verità: i fatti sono fatti. Punto. La verità deve sempre e comunque essere scissa dai temi falsi e dalle falsità in generale.

trumphayesFatta questa premessa, nel momento in cui il 45° Presidente degli Stati Uniti, Mr. Trump, afferma che i media sono “disgustosi e corrotti”, viene da chiedersi se non si sia dato al suo drink serale ben prima dell’orario consentito. (Per un’idea di cosa ha esattamente vomitato Mr. Trump, si legga l’articolo pubblicato sul Time online, a questo link).

Molto spesso, Mr. Trump, il Presidente (!), taccia i reporter e i media in generale di veicolare notizie false. Il suo entourage definisce la stampa come “il partito d’opposizione”, ridicolizza le notizie, contatta le redazioni per far licenziare i giornalisti scomodi. Lo sapevate che Mr. Trump vuole rivedere la legge sulla diffamazione, in modo da poter più facilmente intentare causa contro i media? Tutto ciò, suppongo, non ha precedenti nella storia degli Stati Uniti d’America. Non ce l’ha. Non in quella recente per lo meno.

Per farla breve, Mr. Trump sta cercando di destituire i così detti media tradizionali, a favore di quelli che piacciono a lui: sostituire, quindi, le notizie con la propaganda, le informazioni con una “verità” altra.

A me, e certamente anche a voi, questa cosa fa paura. E molta. Soprattutto se viene da un paese democratico come l’America. Impeachment save America!

Di recente, Mr. Trump ha avuto un’interessante discussione con un giornalista che gli ha chiesto: “Cosa c’è di vero nelle critiche mosse nei suoi confronti a proposito di affermazioni che lei ha fatto, ma che non può provare come, ad esempio, che ci sono tre milioni di alieni illegali che hanno votato alle recenti presidenziali?”.

Risposta: “Molte persone hanno dichiarato che ho ragione”. Scusate, ma ci sono anche “molte persone” che dicono che Jim Morrison vive felice su un’isola caraibica e che non è mai morto. “Molte persone” affermano che Moana Pozzi fa la bella vita chissà dove e chissà con chi. Ma non ne abbiamo le prove. Perciò non possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che sia la verità.

I fatti, caro Mr. Trump, devono basarsi su argomentazioni serie e comprovate. Controllate e ricontrollate.

Tuttavia, mi sento di dire che Mr. Trump non è, molto semplicemente, un cretino. Il Presidente contro-replica alla richiesta di FATTI non negando i fatti, ma negando la RICHIESTA.

Il mondo di Mr. Trump ruota intorno alla sostituzione di termini quali “verità” e “menzogna” con “giustizia” e “ingiustizia”.

“America first”, certo, ma chissà a quale prezzo.

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