Non mi piace il carnevale, così come non amo il Capodanno. Me ne scuseranno i sostenitori accaniti. Sono entrambe feste dove la gente, non si sa per quale strano motivo, deve divertirsi. Per forza.
Io ricordo ancora con angoscia i miei primi carnevali e i costumi che mi infilavano, pensando che non aspettassi altro.
Sono stata, negli anni, una Pierrot, una fatina e non so che altro ancora. Di certo, però, l’unica maschera che mi si addicesse davvero era quella di Pierrot… Un Pierrot obeso, perché sotto il costume venivo imbottita di maglioni, maglie, pantaloni, calze. Uno sull’altro, per non prendere freddo. E così somigliavo più a Robocop che non al personaggio della commedia francese. E le lacrime finte si potevano evitare perché poco ci mancava che cadessero reali.
Ho una foto che mi ritrae all’asilo vestita da carnevale. Odio quella foto. Indosso il vestito azzurro da fata, tempestato di piccolissime stelline argento. In mano la bacchetta magica grigia, con una grande stella sulla punta e tanti fili argentati. Mi piaceva quel costume, mi faceva sentire magica. Se non fosse, però, che nella foto sono ritratta con gli occhialoni enormi. E con all’occhio sinistro l’immancabile occlusore. Mi vergognavo di quell’accessorio gommoso sempre appiccicato sulla lente. Mi sentivo una sorta di pirata, ma di quelli sfigati.
Nonostante tutto, nella foto sorrido. Non ricordo se perché volessi davvero sorridere o se perché avevo di fianco la maestra e dunque, forse, mi sentivo obbligata a farlo. Sono più propensa a credere che la risposta giusta sia la prima. Si sorride comunque, quando si è bambini.
Ciò detto, per i primi due anni le Gem non le ho travestite per carnevale. Il primo anno erano troppo piccole, l’anno scorso anche, quest’anno, invece, ho dovuto cedere alle pressioni. Non da parte loro, ma da parte di altri che mi hanno tacciata di “scarsa democrazia”. In poche parole, avrei dovuto lasciare che fossero loro a decidere se travestirsi e amare il carnevale o meno.
Detto, fatto. Ho comprato due costumi da Cappuccetto Rosso. Non perché le Gem la amino né perché fossero particolarmente belli. Semplicemente perché mi sono capitati tra le mani e, volendoli uguali per non scatenare risse, era l’unico modello della giusta misura in doppia copia.
L’esperimento l’ho già fatto: le ho vestite e, dopo un primo momento di euforia, hanno voluto toglierselo. Forse perché, indossato il costume sopra altri abiti, si sentivano anche loro più Robocop che Cappuccetto Rosso.
Vedremo come andrà quando le porterò alla loro prima sfilata dei carri allegorici. Se somigliano almeno in parte a me sentiranno un groppone salire in gola e vorranno scappare. A gambe levate. Fino al prossimo carnevale.