Viaggi; Travel Tips

La Casa di Anne Frank, toccare con mano il male nella sua banalità

Ho fatto una corsa rocambolesca per poterla visitare. La prima volta che ho visitato Amsterdam non ci ero stata e, quindi, ho colto l’occasione del mio recente viaggio a Rotterdam per poter aggiungere un tassello importante alle mie conoscenze storiche.

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L’ingresso della Casa di Anne Frank ©Annalisa Costantino

Nevicava, un misto di acqua e ghiaccio pungente che mi colpiva senza possibilità di riparo. In fila lungo la strada per accedere al Museo e alla Casa eravamo tutti infreddoliti. Pochi parlavano. Quasi tutti avevano lo sguardo fisso. Penso che ognuno di noi riandasse con la memoria alle vittime del nazismo, costrette a stare in piedi per ore, con qualsiasi condizione atmosferica, prima di salire sui carri bestiame o in occasione degli infiniti appelli mattutini nei campi di concentramento.

E credo che ognuno di noi abbia pensato che, per poche manciate di minuti, non avevamo il diritto di lamentarci per qualche spillo di neve.

Non sapevo bene cosa aspettarmi, nonostante avessi letto il Diario di Anne Frank almeno una decina di volte (e lo rileggerò con calma, ora, dopo averne visitato la casa). Avevo un’idea tutta mia di come avrebbe potuto essere, ma niente mi aveva portato a pensare che sarebbe stata mille volte peggio di come la immaginavo.

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La “finta” libreria girevole dalla quale si accedeva all’alloggio segreto ©Annalisa Costantino

Tre famiglie, otto persone, due anni di reclusione nell’alloggio segreto. Nessuna possibilità di uscire, né di guardare fuori dalle finestre. Attenti a camminare, a far scorrere l’acqua, a parlare. Una libreria a nasconderne l’accesso. Curioso come proprio i libri, materiale da ardere per i nazisti, abbiano protetto almeno per un po’ Anne e le altre persone a lei care.

La visita si fa in silenzio, accompagnati da audio-guide che raccontano, stanza dopo stanza, la vita dei prigionieri. Sin dal primo momento mi assale la nausea. Una nausea che mi è passata solo molto dopo esserne uscita. E un senso di soffocamento.

Vedo persone intorno a me piangere in silenzio. Altre sono completamente annichilite. Nelle orecchie rimbomba una voce femminile, quella che dovrebbe essere la voce di Anne, che racconta la quotidianità e gli orrori. Le frustrazioni e la noia.

“Venivano continuamente emanate leggi antisemitiche che limitavano gravemente la nostra libertà. Gli ebrei devono portare la stella di David; gli ebrei devono consegnare le biciclette; gli ebrei non possono prendere il tram; gli ebrei non possono andare in auto, neanche di privati; gli ebrei possono fare la spesa solo tra le 15 e le 17; gli ebrei possono andare solo da parrucchieri ebrei; gli ebrei non possono uscire per strada dalle 20 alle 6 di mattina; gli ebrei non possono frequentare teatri, cinema e altri luoghi di divertimento; gli ebrei non possono andare in piscina né sui campi da tennis e di hockey né in altro tipo di campi sportivi; gli ebrei non possono andare in barca; gli ebrei non possono praticare nessuno sport all’aperto; gli ebrei non possono trattenersi nel proprio giardino né in quello di conoscenti dopo le otto di sera; gli ebrei non possono andare a casa dei non ebrei; gli ebrei devono frequentare scuole ebraiche, e così via”.

L’accesso al piano in cui le famiglie si nascosero è difficile: una scala ripidissima conduce al sottotetto. E’ una sorta di viaggio nel viaggio. Un percorso complicato che fa meglio comprendere ciò che la piccola Anne, la sua famiglia e i suoi coinquilini hanno dovuto passare prima di essere beffati dalla sorte. Catturati. Deportati.

Degli inquilini del nascondiglio segreto solo Otto Frank si salva. Anne Frank muore nel campo di concentramento di Bergen Belsen all’età di 15 anni.

Non è una visita divertente. Non tutte le visite devono esserlo.

La casa di Anne Frank è un luogo della memoria. Un posto che ognuno di noi, prima o poi, dovrebbe visitare. Per rendersi conto di quanto il male sia banale e, soprattutto, per non dimenticare. Mai.

Informazioni utili: siccome le visite sono richiestissime, è necessario prenotare in anticipo o sperare nell’eventualità fortunata (come è accaduto a me) di riuscire a comprare il biglietto online all’ultimo minuto. Fino a maggio 2018 i ticket si possono acquistare solo online attraverso il sito Anne Frank House. Bisogna selezionare il giorno e l’orario preferito.
Il biglietto costa 9 € per gli adulti, 4,50 € per i ragazzini tra i 10 e i 17 anni d’età ed è gratuito per i bambini dai 9 anni in giù. Acquistando online, al prezzo del biglietto viene aggiunto un supplemento di 0,50 €.

Indirizzo: La Casa di Anne Frank si trova nel cuore di Amsterdam, all’indirizzo Prinsengracht 263-267

Sito ufficialewww.annefrank.org/it

 

 

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