Cara mamma, so che l’hai pensato anche tu almeno un milione di volte. Non sto quindi proponendo nessuna verità suprema, ma solo mettendo nero su bianco quello che tu, come me, hai già elaborato.
Le malattie dei bambini, soprattutto nei primi anni di vita, sono pestilenziali, virulente, appiccicose. Se hai dei gemelli, poi, sai bene che il decorso naturale della malattia non è mai quello auspicato.
La prende una che la trasmette all’altra che la passa a tutta la famiglia. E quando la prima sembra stare meglio, come da copione, ecco che l’ultimo della famiglia ancora impestato di catarro, febbre, vomito e quant’altro le ripassa il tutto. Rielaborato e corretto. Più pestilenziale di prima. E così si ricomincia, in una danza continua che fa ripartire dal via, come nel gioco del Monopoli.
Non c’è modo di scamparla. Mi spiace. Bisogna solo armarsi di santa pazienza e tenere duro. Fino a quando non ce la fai più e implori la pediatra di darti qualsiasi bomba chimica ci sia in commercio per far finire la tortura prolungata.
La loro tosse, secca o grassa, non è semplice manifestazione di irritazione. No. E’ molto peggio. E’ una reminiscenza di manzoniana memoria degli untori che spargevano la peste ovunque. E noi genitori, sì proprio noi!, siamo dei moderni monatti che cercano di scampare al contagio. Inevitabilmente senza successo.
Se poi, per disgrazia, la gastroenterite riesce a varcare la soglia di casa, allora corri ai ripari. Non bastano bancali di asciugamani né confezioni giganti di antiemetici. Niente da fare. Fattene una ragione, cara mamma: i conati vissuti insieme sono infinitamente più poetici che ognuno per conto proprio.
Hai mai pensato, inoltre, che se i bambini vengono chiamati mocciosi una ragione ci sarà? I loro nasini, d’inverno, sono come un rubinetto rotto, sempre a stillare nuove gocce. Colano di continuo, senza sosta. E gli starnuti poderosi che fanno sprigionano tutto intorno a loro centinaia di migliaia di goccioline virulente che hanno la potenza infettiva di una bomba al napalm. Se ti colpiscono, sei fregata. Punto.
Ti rendo conto, cara mamma, che non sono solo i primi anni di vita a portare il dovuto scompiglio? Eh no, cara. Perché dopo le malattie esantematiche (mai provato la mani-bocca-piedi? Se non sai cos’è – e non è un ritornello – leggi qui), possono arrivare come una valanga varicella, morbillo, Quarta, Quinta e Sesta malattia. Ed è tutto un rincorrere dizionari per capire cosa sono le macule, gli esantemi, i ponfi.
Ma poi passa, eh, stai tranquilla. Io, al momento, non vedo la luce in fondo al tunnel. Dopo i dentini, le coliche gassose e la rimozione forzata del ciuccio pensavo di aver passato la fase critica. Mi sbagliavo. Eccome se mi sbagliavo. Ad ogni modo, cara mamma, tieni duro, così come facciamo tutte noi. Supermamme moderne, alle prese con febbre, tosse, catarro, vomito, dissenteria, macchioline impertinenti che spuntano là dove non dovrebbero esserci.
Con buona pace delle previsioni e dei tentativi vani di tenere tutto sotto controllo. Solo una mascherina ci salverà! Dal contagio…