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Auguri blog!

Il blog ha compiuto tre anni ieri.

Un tempo brevissimo, se si considera che ce ne sono che durano da decenni. Un tempo lungo e ricco di emozioni, visto dal mio personale punto di vista. Ecco perché.

Auguri blog.001In questi tre anni ho raccontato emozioni, vicende personali e non, l’evoluzione del concetto di #Gem, le risate, i miei desideri (spesso addirittura travisati e usati contro di me) e i pianti. Ci ho riversato, insomma, un po’ di tutto. E’ nato quindi come diario personale ed è diventato, piano piano, un contenitore più ampio.

Scrivendo di me e delle mie esperienze ho imparato, passo dopo passo, alcune cose importanti.

  1. Il desiderio di diventare mamma si è scontrato con l’esserlo davvero. Quante donne desiderano ardentemente avere dei figli e, per motivi diversi, non riescono, non possono, rinunciano. A me è andata bene. Ma essere mamma non è facile, anzi. Comporta una presa di coscienza dell’altro che mai mi sarei immaginata. Hai a che fare con qualcuno che dipende direttamente da te, in tutto. Soprattutto nei primi mesi. Annulli te stessa per un periodo così lungo che finisci per essere qualcun altro. Anzi no, non qualcun altro. Ma la mamma delle gemelle. Annalisa non esiste più.
  2. La maternità scatena i rancori e le invidie più biechi. Ho già parlato dell’invidia (se vi interessa un ripasso, potete leggere il post qui) e anche dei rancori, in più occasioni. Tuttavia questi due sentimenti negativi possono essere impersonificati alla massima potenza quando incontri una mamma mancata. Non tutte, per carità. Ma alcune sì. E sono le peggiori che si possano incontrare. Anziché essere felici, o anche solo indifferenti, le mamme mancate ti odiano. Perché? Semplice. Perché TU hai avuto un figlio. Quel figlio che, alcune di loro, vogliono per puro senso di possesso. Per poter dire “anche io ce l’ho”. E i risultati sono catastrofici.
  3. Tutto quello che desideravo, quando l’ho avuto, mi sono accorta non essere poi così importante. Le varie fasi denti-cammino-sonno-pipì nel vasino sono stati risultati ottenuti con più o meno sforzo, a seconda dei casi. Ricordo ancora con assoluta chiarezza quanto anelavo il momento in cui le Gem avrebbero mangiato da sole. Così come speravo che il rifiuto del vasino passasse presto. Tranne quest’ultima cosa, di cui ancora oggi sono felicissima, tutto il resto ha assunto un sapore sapido nel momento in cui ho pensato a ogni singola fase passata. Sì, avevamo raggiunto degli obiettivi importanti, ma a scapito di tante altre cose. Come il rapporto unico che c’era tra me e loro, quando erano piccolissime. E nient’altro importava se non la loro mamma.
  4. Nonostante la fatica e gli sforzi fatti per farle nascere, loro sono femmine e preferiscono il papà. Non c’è niente da fare. Così è. Se penso ai mesi costretta a letto, annoiata a morte perché non potevo uscire, al terrore su come l’operazione per la TTTS sarebbe andata, alla paura delle settimane post-intervento, ancora tremo. Tanta fatica per poi essere, irrimediabilmente, scalzata dal padre nelle preferenze delle Gem. Sono femmine, si sa. Ma speravo che fossero l’eccezione che conferma la regola. Mi prenderò la mia rivincita quando chiederanno spiegazioni sul ciclo. Allora le spedirò dal padre. E vediamo come se la caverà.

Così, allo scoccare dei tre anni trascorsi, spero che questo blog possa continuare a crescere, ad emozionare, a suscitare risate o qualsiasi altro sentimento vi venga in mente. Perché, dopo tutto, l’importante è che se ne parli. Auguri blog!

#supermammadigemelline #ludovero #Gem

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