‘Per aiutare gli studenti a capire ciò che ci si aspetta da loro, anche in termini di comportamento, è necessario lodarli’ ha affermato Paul Caldarella, della Brigham Young University nello Utah, che ha condotto la ricerca.

Lo studio mostra come sia necessario che i docenti sappiano anche lodare i propri discenti, soprattutto quelli maggiormente perturbatori, piuttosto che penalizzarli, così da migliorare il comportamento globale di tutta la classe.
Gli alunni sono maggiormente in grado di focalizzare la loro attenzione su lezioni e verifiche in classe se vengono encomiati, piuttosto che ripresi, magari aspramente: questo è quanto è emerso in uno studio pubblicato su Educational Psychology.
Gli insegnanti hanno criticato le controverse policy di comportamento basate sulla “tolleranza-zero”, un tipo di approccio alla disciplina adottata in moltissime scuole, ma reputata disumana e dannosa.
D’altro canto, i presidi che utilizzano queste linee guida affermano che la “tolleranza-zero” riduce gli episodi di bullismo, focalizzandosi sugli alunni e migliorandone i risultati.
Lo studio, che ha coinvolto oltre 2.500 studenti in 3 stati americani, ha rilevato che gli alunni si concentrano dal 20 al 30% in più nelle classi in cui i docenti li elogiano e mettono in evidenza le capacità positive, rispetto alle sezioni in cui ciò non si verifica.
In metà delle classi, gli insegnanti hanno seguito un programma comportamentale nel quale agli studenti sono state spiegate le capacità e i talenti che avrebbero dovuto mostrare durante le lezioni. E, nel farne uso e renderli propri, sono stati premiati.
Nell’altra metà delle sezioni, gli insegnanti hanno utilizzato metodi di gestione tradizionali.
Paul Caldarella, della Brigham Young University dello Utah, che ha condotto la ricerca, ha affermato che: “L’elogio è una forma di feedback di insegnamento e gli studenti necessitano di quello specifico feedback per comprendere quale tipo di comportamento sia loro richiesto, oltre a come ciò viene valutato dagli insegnanti”.
Ha inoltre aggiunto che: “Sfortunatamente, la ricerca precedente ha mostrato che i docenti spesso tendono a rimproverare gli studenti per problemi comportamentali tanto quanto elogiano gli alunni per comportamenti appropriati e questo ha spesso un effetto negativo nelle classi e sugli alunni stessi”.
Dr Caldarella ha poi aggiunto: “Tutti danno un altissimo valore al fatto di essere elogiati e che vengano riconosciuti gli sforzi fatti – ciò è parte importante del processo di creazione, nei bambini, della loro autostima e fiducia in loro stessi”.
La ricerca condotta dall’Education Endowment Foundation (EEF) lo scorso hanno ha inoltre sottolineato come gli studenti possano diventare meno “disturbatori” durante le lezioni se gli insegnanti li salutano, individualmente, nel momento in cui entrano in classe. Un altro punto importante, poi, ragiona sul fatto che non esiste un’evidenza netta che la policy comportamentale della “tolleranza-zero” abbia in effetti un impatto.
Tuttavia, i membri della National Education Union (NEU) hanno messo in guardia sui regimi restrittivi che comportano, per esempio, l’isolamento come forma di punizione, perché ciò può portare ad effetti deleteri nella mente dei bambini.
Come per qualsiasi altra cosa, comunque, è tutta una questione di usare questo approccio nel modo più equilibrato possibile, riconoscendo i confini che non devono mai essere superati. Soprattutto in termini di comportamento in classe.