Della mia recente esperienza di safari in Kenya, ho già raccontato. Se volete rinfrescarvi la memoria, potete trovare i diari di viaggio qui, qui e ancora qui. Quello che invece non vi ho suggerito, per mancanza di tempo e perché desideravo che i ricordi si sedimentassero e lasciassero quel loro magico alone di nostalgia, è dove potete dormire, se farete il viaggio che ho fatto io.
Lewa Wildlife Conservancy: Lewa Safari Camp
Il Lewa Safari Camp è un piccolo gioiello incastonato nella savana del nord del Kenya. Quando ci arrivai, dopo un game-drive alla ricerca dei Big Five, mi parve immediatamente di aver raggiunto un’oasi di pace e relax. Sembra banale dirlo. Tutti lo dicono e tutti lo scrivono. Invece è proprio così. Un silenzio innaturale, scandito solo dal cinguettio degli uccelli e dal fruscio delle foglie mosse dai Dik Dik, un cielo azzurro che si perdeva a vista d’occhio, sulla savana da un lato e sulle morbide colline dall’altro. In mezzo, questo agglomerato perfettamente nascosto nella natura, con piccole casette dal tetto di paglia a punteggiare il panorama. L’accoglienza in questi campi tendati è sempre strepitosa: i gestori sono di una gentilezza squisita e sembra che stiano dando il benvenuto ad amici venuti da lontano più che a graditi ospiti. E’ proprio questo che ti fa sentire ben accolto, come a casa propria. La tenda (sì, chiamarla tenda è davvero riduttivo) cui mi condussero aveva una magnifica vista sulla savana
infinita. Leggermente rialzata rispetto a terra, poggiata su di un basamento in pietra, la mia camera era circondata da un’ampia zanzariera di colore beige, con un ampio ed accogliente letto, una scrivania, il bagno con doccia a vista e poi lei, libera e ampia, la veranda. Quella veranda che per tre giorni ha accolto i miei sogni e i miei pensieri, le mie letture e i miei (vani) tentativi di trovare un segnale per chiamare casa. Al mattino, ogni mattino del mio soggiorno, venivo svegliata dalla housekeeper con una fumante cioccolata calda e croccanti biscottini al burro. Che ho sempre diviso con i piccoli pennuti della zona, diventati miei inseparabili amici e compagni di colazione. E quando poi, al mio rientro in Italia, ho scoperto che è proprio qui che il Principe William chiese a Kate Middleton di sposarlo, ho capito che avevo vissuto un luogo che rimarrà per sempre nella storia. Per un fatto di cronaca, certo, per avermi ospitata, altrettanto ovvio :-), ma anche per la sua incomparabile, fresca bellezza. Il costo, a persona, parte da 239 $ al giorno. Non pochi, vero, ma che comprendono tutti i pasti, i game drive, la lavanderia, la merenda. E, cosa non da poco, un panorama unico al mondo, così bello da mozzare il fiato.
Shaba National Reserve: Joy’s Camp Shaba
Composto da appena 10 tende (anche qui, chiamarle tende è davvero riduttivo e fuorviante, ma tant’è), ognuna delle quali si sviluppa su circa 100 mq, la mia camera al Joy’s Camp era un tripudio di eleganza ed elementi dell’artigianato locale, mixati sapientemente con decori in vetro fatti a mano, un enorme, morbidissimo ed accogliente letto vista savana e una enorme terrazza che girava tutto intorno alla tenda. Inutile dire che il tempo libero a mia disposizione nel campo tendato l’ho passato tutto seduta in veranda, con un bicchiere d’acqua da una parte, la macchina fotografica pronta a fare scintille e un libro dall’altra. La mia tenda, la numero 3, mi dissero essere appena stata visitata, di notte, da un leopardo. Per cui mi consigliarono, dopo cena, di non trastullarmi sulla terrazza, ma di rimanere preventivamente chiusa in camera. La sicurezza degli ospiti viene prima di tutto. Ed è anche il motivo per cui, in ogni campo tendato in cui ho soggiornato, la sera dopo cena venivo riaccompagnata in camera da un addetto alla sicurezza. Siamo pur sempre nel bel mezzo della savana e gli animali che la abitano, di notte, si avvicinano volentieri a zone che di giorno scrutano solo da lontano. Due notti magnifiche, riposanti e rilassanti oltre ogni misura. Servizio eccellente e cucina di altissima qualità. Ed è qui, infine, che la famosa ambientalista Joy Adamson, autrice del best seller Nata Libera, piantò letteralmente le tende e visse, in compagnia del leopardo Penny, che poi liberò nella savana. Il costo, a persona, parte da 270 $ e valgono le medesime condizioni del Lewa Safari Camp, essendo entrambi i lodge parte della Elewana Collection.
Kalama Community Wildlife Conservancy, Samburu National Reserve: Saruni Samburu
Il mio viaggio tra i campi tendati è terminato qui, al Saruni Samburu. Arrivandoci pensi che sia davvero l’ultima fermata prima della fine del mondo: arroccato sulla cima di una collina, per notarlo bisogna letteralmente strizzare gli occhi e osservare con attenzione, per quanto è ben inserito nel panorama. Il lodge è composto da appena 6 esclusive ville eco-chic, tutte con vista mozzafiato sulla Kalama Conservancy e sul Monte Kenya (chiaramente visibile nei giorni di cielo terso). Ad accoglierci, al nostro arrivo, tutto il team, certo, ma soprattutto una fila in semicerchio di otto eleganti sedie in ferro battuto con morbidi cuscini bianchi, disposte intorno ad un braciere. Con vista sulla savana, dominata dall’alto. E qui, per un secondo solo, mi sono sentita una regina. La mia villa è quella più separata dal resto del complesso: dall’ingresso accedo ad un ampio ad
accogliente salotto, che a sua volta si apre su una terrazza aperta. A sinistra, poi, delle scale mi conducono alla mia camera da letto, con veranda privata, al bagno con vasca vista savana e alla doccia esterna. Una meraviglia davvero. E’ quasi un peccato lasciare la villa per pranzare (o cenare, se è per questo). Cucina a parte, ottima e di classe, meritano una menzione particolare le due piscine del lodge, in cui rilassarsi e ristorarsi dopo una mattinata di game drive, ma soprattutto la piccola Spa del campo. Anche qui la vista è impagabile e l’addetta ai massaggi, di una simpatia e di una cortesia squisite, è davvero brava. Il costo, a persona, parte da 460 $, comprensivi di tutti i pasti, servizio lavanderia, bevande (alcoliche e non), game drive, colazioni o pranzi nel bush, un massaggio a persona, trasferimenti da e per la pista d’atterraggio dei voli interni, escursione al Mara National Reserve (se si prenotano 3 notti o più).
Allora, che dire, siete pronti a partire per il Kenya? Per maggiori informazioni sulla destinazione, visitate il sito dell’Ente www.magicalkenya.com/it