Quando esco di casa con le Gem ho sempre l’impressione di portare a spasso un gatto a tre teste. Si sprecano i commenti, gli sguardi sfuggenti che tornano sulle bambine non appena io faccio finta di voltarmi, gli avvicinamenti a passo di marcia di quelli che da lontano scorgono il passeggino doppio e aumentano la falcata per essere sicuri di piombarci davanti e poter dire la loro.
I gemelli, mi pare, sono una sorta di fenomeno da circo. Come la donna barbuta o l’uomo elefante. In alcuni suscitano sorrisi e domande irriverenti, in altri una sorta di compatimento (per me) e ilarità (per come loro reagiscono alle attenzioni). Se sei mamma di gemelli, non puoi farti una passeggiata in totale anonimato. La spider doppia ti lancia subito sul palcoscenico della curiosità. Spesso, a mio parere, morbosa. Quanto hanno? Come si chiamano? Perché non le veste uguali? Si cercano spesso, vero? Hanno sicuramente un legame particolare. E altri commenti di questo tipo, che non sto a riportarvi.
I gemelli, le mie Gem, sono bambini normali. L’unica cosa fuori dal comune è la gravidanza in sé che ha portato a generarle. Ma, ve lo assicuro, non camminano sulle acque, non lanciano fiotti di ragnatela dai polsi, non si arrampicano sui muri e, soprattutto, non hanno poteri paranormali. Eh sì, perché mi è stato detto anche questo. Che i gemelli hanno il potere della telepatia. Ricordo ancora quando parlavo con un’amica e sua sorella (gemella). A proposito di questa supercagata della telepatia, lei mi diceva che non c’era nulla di portentoso, semplicemente, vivendo gomito a gomito, si conoscevano talmente bene che una sapeva cosa passasse per la testa dell’altra. Un pò come accade tra madre e figlia o tra coniugi alla soglia delle nozze di diamante. E non si tratta di gemelli, ma di persone che si conoscono.
Il fatto però di camminare con due bambine pressoché uguali, rende la mamma e le Gem oggetto di morbosa curiosità. Trovo molto triste che non vengano identificate come Ludovica e Veronica. Per moltissimi, loro sono le gemelline. Certo, hanno trascorso la loro vita pre-nascita insieme. Certo, crescono giorno dopo giorno con la presenza costante l’una dell’altra. Ma, a parte questo, cosa c’è di così anormale da renderle oggetto di mille, troppe attenzioni?
La scienza stessa rende i gemelli una sorta di fenomeno da baraccone, degno di essere studiato, analizzato, catalogato. Forse non sapete, infatti, che l’Istituto Superiore di Sanità dispone di un Registro Nazionale Gemelli (CNESPS). Questo è un vero e proprio progetto di ricerca promosso dal Ministero della Salute nel 2001. I gemelli vengono studiati perché “di fondamentale importanza nella ricerca biomedica” in studi a livello fisiologico, patologico, psicologico.L’iscrizione a questo Registro comporta fornire il proprio consenso di genitori a far selezionare i propri figli per specifici studi. E qui mi fermo. Non ho le competenze necessarie per comprendere appieno le implicazioni di tutto ciò. So solo che quando mi sono arrivati i documenti a casa, per l’iscrizione di Ludovica e Veronica in questo Registro, sono rabbrividita. Perché la prima cosa che mi è venuta in mente è lo studio compiuto, a suo tempo, dal Dottor Morte, Mengele. Che faceva esperimenti, sezionava con metodi inumani coppie di bambini gemelli, soprattutto monozigoti (come le Gem). E allora, in tutta onestà, non me la sono sentita di iscriverle. Da grandi, se vorranno, lo faranno loro stesse.
Per ora voglio continuare a ritenerle, a ragione, due bambine qualunque.