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Com’erano belli i bei tempi…

reflexiones-para-suspirar_Ieri pomeriggio a casa è passato il Parroco del paese per la benedizione natalizia. E’ un qualcosa che, dove abitavo prima, non succedeva più da decenni. E ha scatenato in me mille ricordi di quando ero piccola. Chissà se anche a voi capitava, di quando in quando, di sentire la voce dell’arrotino o del vetraio che, ogni sabato mattina, passava nelle vie della città proclamando a gran voce i propri servizi? Io ricordo molto bene sia l’uno che l’altro, ma ho anche un’immagine vivissima nella mia mente dell’impagliatore: un signore bassetto e tozzo che, sedia con sedile di paglia a tracolla come una borsa, passava su e giù per la strada proponendo di aggiustare le sedute.

Che c’entrano con la benedizione natalizia? In effetti nulla, ma sono ricordi della mia infanzia che mi hanno regalato alcuni minuti di dolcezza amara, ripensando ai bei tempi andati che non torneranno mai più. Per rimanere in tema, però, ho poi vissuto un flashback in linea con il periodo pre-natalizio. Suppongo che sia un ricordo comune a tutti noi quello dello zampognaro che, nelle settimane precedenti l’Avvento, si piazzava nella via centrale del paese riempiendo l’aria di motivi come Tu scendi dalle stelle…

Non so a voi, ma a me faceva tanta tenerezza. Ricordo il signore che suonava in Via Cavour a Bra, vestito nel costume tipico. Le dita intirizzite per il freddo (allora sì che a dicembre il clima era rigido!), lo strumento che suonava senza sosta, il piattino di latta appoggiato ai piedi per raccogliere le sporadiche offerte che i passanti gli lasciavano, spesso malvolentieri. Poi, ad un certo punto, non è venuto più. E il Natale non è più stato così bello come un tempo.

E poi ancora il venditore di caldarroste col suo fornelletto acceso, gli scoppiettii allegri, i cartocci di fianco dove infilare le castagne pronte per essere sgranocchiate. La faccia truce di chi adempie un compito che vorrebbe evitare, il saluto asciutto, mai un sorriso. Non era facile, allora, essere un venditore di sogni ed emozioni e delizie per strada. Come non lo è ora. E infatti queste figure, fatta eccezione per chi vende caldarroste e te le spaccia per veri Marroni di Cuneo anche quando non lo sono, non esistono più.

O per lo meno io non mi ci sono più imbattuta. Eh sì, com’erano belli i bei tempi per chi, come me, guarda all’oggi con un velo di malinconia.

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